Ivan Beggio se n’è andato la notte scorsa, a 73 anni, dopo una lunga malattia. L’ex patron di Aprilia prese in mano e redini dell’azienda nel lontano 1969, quando la ereditò dal padre che era una piccola realtà locale. Con lui, Aprilia divenne un colosso che produce quasi 300mila moto l’anno. Ma soprattutto, con Ivan Beggio, sono arrivati i grandi successi sportivi, con 9 campionati del mondo.
Chi era Ivan Beggio
Ma Ivan Beggio era anche uno scopritore di talenti, a partire da Valentino Rossi e Max Biaggi, che iniziarono proprio sotto la sua ala protettrice. E poi Gramigni, Locatelli, Melandri, Poggiali e così via.
A Noale, ma anche nel resto del mondo, Beggio era un mito del motociclismo. Una persona amata e amabile, con lo spirito libero del motociclista, ma anche l’accortezza e la lungimiranza dell’imprenditore. E poi una persona dal cuore d’oro, fondatore, con altri imprenditori, dell’Associazione Amici del cuore e della Fondazione Salus Pueri.
Un “Cavaliere del lavoro” e “Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana” che aiutava gli altri in silenzio. Un grande della tecnologia, che meritò due lauree honoris causa, per quello che fece sia come produttore che come puro imprenditore. L’Università di Pisa gli conferì la laurea in ingegneria meccanica nel 1999, quella di Venezia in economia aziendale nel 2002.