Anche i due colossi giapponesi Suzuki e Toyota si uniscono in una partnership per lavorare insieme sui veicoli elettrici, percorrendo la stessa strada di altre case automobilistiche, per quello che ormai è il futuro dell’auto. Si inizierà dal mercato indiano nel 2020.
Il 6 febbraio scorso era stato firmato un accordo d’intesa, ratificato oggi con questa relazione più stretta, che sarà indirizzata al subcontinente indiano perché politicamente favorevole al passaggio dal motore a scoppio a quello elettrico. Il primo ministro indiano, Narendra Modi, ha infatti inaugurato il piano Make in India, un programma ad ampio respiro per l’economia responsabile indiana. Insieme, i due colossi lavoreranno sulle stazioni di ricarica e lo smaltimento delle batterie esauste, ma dovranno anche creare un gruppo di lavoro e di assistenza nel post-vendita.
Prima tappa della joint venture sarà lo stabilimento di produzione per le batterie agli ioni di litio, che seguirà quello già aperto per le auto, nel Gujarat, sulla costa nord-ovest indiana. Le due aziende si impegneranno anche nella produzione e vendita al mercato indiano dei soli motori, e di altri pezzi essenziali per la motorizzazione elettrica indiana.
Siamo dunque all’alba di una nuova era, quella elettrica. Le grandi case iniziano a seguire l’esempio di Tesa, la capostipite dell’elettrico, il cui successo è anche economico, con i mercati che stanno premiando la casa Californiana che quest’anno ha raddoppiato il valore delle proprie azioni.