Adam Parr ha lasciato la presidenza della Williams inspiegabilmente. Nessuno pare abbia trovato una giustificazione a quanto accaduto, ma la verità sta nei segretissimi accordi che Bernie Ecclestone sta facendo in questi giorni con le squadre. Parr deve essere stato non d’accordo con le richieste del patron della Formula Uno e così ha deciso di mollare la presidenza del team inglese al quale stava ridando luce dopo il tragico campionato 2011.
MANNAGGIA AD ECCLESTONE – Parr è un uomo intelligente. Troppo! E quelli intelligenti sono scomodi in momenti come a questi, perché zio Bernie sta vendendo l’anima al diavolo per convincere i top team alle richieste in vista del futuro patto della concordia.
Ferrari sembra esser stata comprata attraverso la promessa di un bonus di 50 milioni di dollari all’anno, mentre Red Bull e McLaren pare si siano accordate per 35 milioni. Ciò che è strano è appunto l’adesione del team di Woking, che non sempre ha accettato l’offerte del britannico.
La soluzione sta nel fatto che il 50% delle azioni McLaren è nelle mani degli investitori arabi del Bahrain, i quali pur di avere il Gran Premio eseguito correttamente ad aprile, per mostrare al mondo intero la loro falsa stabilità, hanno accettato le richieste del britannico.
Accontentati i top team, per Bernie il gioco è fatto, perché il resto dei team hanno un peso politico pari a zero. Tra le importanti mancano solo Williams e Mercedes. I tedeschi sono apparsi contrari a scendere a compromessi, ma con McLaren già schierata dall’altra parte, difficilmente terranno a lungo un’opposizione, anche perché la Formula Uno non è il loro core business, ragion per cui è più probabile un ritiro dalle corse che una battaglia epica.
PARR CONTRO BERNIE – Così Adam Parr avrebbe lasciato la Williams, perché sicuramente era contrario a qualche strano capriccio di Ecclestone. Frank Williams che ha sempre optato affinché regnasse serenità per potersi dedicare tranquillamente alle corse è stato un uomo sempre d’accordo alle proposte del detentore dei diritti commerciali dello sport. Per altro il proprietario del team aveva detto nei mesi passati che Parr sarebbe stato il suo successore naturale, dunque è da escludere che tra i due qualcosa non funzionasse.
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