Come si legge il DOT sulle gomme? Saperlo riconoscere e decifrare è essenziale per un automobilista in quanto in grado di svelare l’età di un pneumatico
Come si legge il DOT sulle gomme? Numerosi automobilisti si porranno questa domanda prima di acquistare nuovi pneumatici, ma ci sono anche coloro che si chiedono che cos’è il DOT gomme. A prima vista potrebbe apparire un parametro di difficile interpretazione, ma in realtà non è così. Il DOT è molto semplicemente la data di produzione di un pneumatico, ovvero ci rivela quando quella determinata gomma è stata prodotta. Grazie a questo dato possiamo dunque ricavare l’età della gomma e comprendere così se ci troviamo di fronte ad una copertura di recente produzione oppure più datata. Si intuisce quindi che è molto importante conoscere il DOT, soprattutto nelle fasi che precedono l’acquisto, per evitare di comprare gomme “vecchie”, o per meglio dire datate.
Dove trovare il DOT e come leggerlo
Il DOT può essere trovato sulla spalla del pneumatico, in genere segue i codici di numeri e lettere (misure, tipologia, indice di carico, codice di velocità) che esprimono le caratteristiche della copertura. Inoltre i rivenditori online più affidabili come gomme-auto.it riportano questo parametro nella scheda tecnica disponibile per ogni prodotto in catalogo, al fine di offrire all’automobilista tutte le informazioni di cui ha bisogno per poter compiere un acquisto corretto. Ma in che modo si identifica il DOT sui pneumatici? È un codice formato da quattro cifre, che va scomposto in due per poter essere letto e interpretato nella maniera giusta. Un esempio può essere più chiaro di qualunque spiegazione; il DOT è riportato in questo modo: 1718. Per poterlo leggere va diviso a metà, prendendo in considerazione quindi i numeri 17 e 18. A cosa si riferiscono?
Il significato dietro i numeri del DOT
Le due cifre che compongono il DOT ci svelano rispettivamente la settimana e l’anno di produzione. Nel nostro esempio, 17 indica che quel determinato pneumatico è stato prodotto durante la 17esima settimana dell’anno 2018 ed è dunque piuttosto recente, avendo soltanto poco più di un anno alle spalle. Il consiglio per gli automobilisti è di acquistare gomme di recente fabbricazione, che abbiamo al massimo – e non oltre – due anni di vita, se possibile però sono da preferire quelle prodotte nel corso dell’anno precedente. Questo perché seppur siano a tutti gli effetti nuove e mai usate, anche le gomme che rimangono all’interno di un magazzino sono soggette ad invecchiamento e il tempo che passa fa diminuire la loro efficienza; per evitare dunque di ritrovarsi con coperture meno efficienti per via dell’età, è sempre meglio acquistarle di produzione più recente possibile.
Gomme nuove eppure già vecchie?
L’utilizzo incide sul consumo della gomma, mentre il tempo sulla sua integrità. Perciò è possibile parlare di pneumatici vecchi anche se non sono mai stati utilizzati; in apparenza sono perfettamente nuovi, ma il tempo trascorso – soprattutto se superiore a 1-2 anni – ha inciso sulla mescola della gomma, in particolar modo se la conservazione non è stata ottimale. Quest’ultimo è un altro punto di estrema importanza: un pneumatico vecchio di due anni ma ben conservato sarà senz’altro più efficiente di uno più recente ma conservato non nella maniera ideale, ad esempio lasciandolo esposto ai raggi del sole (che portano alla vulcanizzazione della mescola, così come gli sbalzi di temperatura) oppure addirittura alle intemperie senza alcuna protezione. Ecco perché è importante informarsi presso il venditore sulle modalità di conservazione del pneumatico – oltre che sull’età, richiedendo il DOT qualora non fosse presente – per essere certi di acquistare soltanto gomme al massimo della loro efficienza.