La Mercedes vince ma vuole cambiare le regole

Ormai Hamilton è bersagliato per il suo atteggiamento in pista poco rispettoso delle indicazioni della scuderia e delle strategie definite a tavolino. Da una parte è il bello della F1, quell’estro che spesso ha portato fortuna all’ex campione del mondo, dall’altra diventa poco utile alla società. 

In realtà non bisogna sempre prenderla con Hamilton o con gli altri piloti, qualche volta bisogna prendersela con le regole che impediscono la comunicazione tra il pilota e la scuderia. Tant’è che la Mercedes ha chiesto ufficialmente di rivedere il regolamento per la gestione delle comunicazioni:

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“Io voglio che i piloti lottino uno contro l’altro — ha spiegato Toto Wolff, presidente del team —. Queste vetture sono molto complicate e ovviamente hanno un grande spettro di sofisticate tecnologie. Credo che si debbano rivedere le regole. Attenzione: io non mi lamento. E’ lo stesso per tutti e credo che la Ferrari abbia avuto lo stesso problema. Come agire? Si possono scegliere due modi: o rendere la tecnologia meno complicata (e non credo che sia la cosa giusta) o adeguare le regole in modo tale da poter comunicare di più col pilota in caso di problemi”.
In questo caso tutto nasce da un “errore” di Hamilton che per 12 giri Hamilton non è riuscito a resettare l’elettronica della propria vettura che girava depotenziata, un piccolo guaio che è costato 2 decimi a giro al campione anglocaraibico. Questa la dichiarazione di Hamilton a fine gara:
“Com’era la vettura in quei 12 giri? Pericolosa. Guardavo solo il volante per gran parte del giro, soprattutto sul dritto. Tutto quello che i tecnici potevano dirmi è che la mappa era sbagliata, così io cercavo ogni singolo canale chiedendomi se fossi un idiota e che cosa di sbagliato avessi fatto. Nulla!”. Secondo la Mercedes il guaio sarebbe costato 2 decimi al giro.

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