I test della Formula 1 stanno riportando in pista le stesse frenesie e nevrosi dello scorso campionato con squadre che si risparmiano nelle fasi di qualificazione per poi andarsi ad aggiudicare la pole e poi anche la gara. Vi dice niente il nome Hamilton? E il nome Mercedes?
È vero che la Ferrari ha risposto mostrando un motore molti performante ma è a anche vero che non appena è entrato il pista il campione del mondo in carica, è stato un tripudio, uno show. O almeno così si sente di etichettarlo la Gazzetta dello Sport. Nell’immagine di seguito c’è un primo elenco di risultati ma quello che ci preme è andare a valutare le prestazioni delle scuderie e lo facciamo attraverso le considerazioni del quotidiano rosa.
Le prestazioni, almeno all’apparenza, sono meno esaltanti rispetto a quelli del compagno di squadra che 24 ore prima aveva fermato i cronometri a 1’23”0. L’inglese, che aveva ai box una spettatrice illustre (Lindsey Vonn, i due quest’inverno sono andati a sciare insieme) prima si è limitato a registrare un modesto 1’23”9 (solo 6 decimi meglio della Ferrari di Vettel, che con le medie aveva fatto segnare 1’24”6, suo miglior tempo della mattina) poi è sceso a 1’23”6.
E nonostante tutto si nota la “presenza” della Ferrari, più combattiva che mai. Forse a Maranello si sa già che il prossimo campionato ci sarà una nuova rincorsa? Scrive la Gazzetta dello Sport
La Rossa, che montava una nuova Power Unit (identica nelle specifiche a quella impiegata sinora nei test) e le Frecce d’Argento sono sembrate più vicine quando sia Lewis sia Seb hanno girato lungamente con le medie: il divario, in questo caso era a vantaggio del tedesco per 112 millesimi. Ma quanta benzina avevano a bordo i due?