Il verdetto non è ancora arrivato. L’assegnazione del mondiale piloti è rimandata al GP di Brasile 2012 vista la vittoria conquistata ad Austin nel GP degli Statu Uniti dall’inglese della McLaren-Mercedes, Lewis Hamilton che, grazie alla sua monoposto settata per raggiungere velocità maggiori sui rettilinei, riesce a superare il leader della classifica mondiale, Sebastian Vettel su Red Bull Racing-Renault, a meno di dieci giri dal termine, che resta dietro l’inglese di circa sei decimi a fine gara. Terzo posto per lo spagnolo della Ferrari, Fernando Alonso, che deve il gradino più basso del podio alla sua grinta, ma anche al suo compagno di squadra che gli ha permesso di guadagnare una posizione sulla griglia di partenza e di partire anche dalla parte pulita della pista.
Un Gran Premio, quello di Austin in Texas, che non ha fatto registrare grandi avvenimenti. Tre gli episodi per cui si ricorderà questa gara. Il primo è la strategia della Ferrari di rompere i sigilli della scatola del cambio della vettura di Felipe Massa per far penalizzare la seconda guida della Rossa avvantaggiando di una posizione sulla griglia di partenza il compagno di squadra.
Secondo episodio è la conquista matematica del mondiale costruttori da parte del Team Red Bull Racing-Renault nonostante l’uscita di scena di Mark Webber per problemi (ancora una volta, nda) all’alternatore.
Terzo episodio, non legato alla gara, ma alle festa del podio, il cappello indossato dai primi tre, diverso dal solito berretto con visiera. Per festeggiare il ritorno della Formula 1 negli U.S.A. e soprattutto la prima volta del Texas, Hamilton, Vettel e Alsonso hanno indossato un cappello alla J.R. (per chi ricorderà il telefilm dei primi anni Ottanta, Dallas) in versione nera.
Tra una settimana (23-25 novembre 2012) il verdetto sul circuito di Interlagos in Brasile. Sarà dura per lo spagnolo della Ferrari, ma, se non si è arreso fino ad adesso, non lo farà di certo all’ultima gara. La Formula 1, negli anni, ci ha insegnato che i titoli mondiali si possono vincere anche all’ultima gara. Proprio lì, in Brasile. Su tutti, ne sanno qualcosa Lewis Hamilton e Kimi Räikkönen.