Volkswagen si sta dando da fare per ridurre l’impatto sull’ambiente dei propri stabilimenti.
Volkswagen ha, quindi, provveduto a inaugurare la politica denominata Think Blue, mediante la quale sono state organizzate un gran numero di manifestazioni interessanti.
Il progetto inizia con la Think Blue Challenge: si tratta di un vero e proprio concorso per tutti gli automobilisti che hanno a cuore l’ambiente circostante, ma è importante anche il ruolo svolto da Think Blue Factory.
PIU’ ATTENZIONE NELL’USO DELLE RISORSE
La politica intrapresa dalla Think Blue Factory è piuttosto semplice da comprendere e, allo stesso tempo, si deve attuare necessariamente di questi tempi.
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All’interno di Think Blue Factory il denominatore comune è rappresentato da un uso più attento e organizzato delle risorse, che permette di raggiungere obiettivi a medio-lungo termine in minor tempo, come ad esempio la diminuzione delle emissioni di CO2 nell’aria, ma anche di ogni altro elemento che viene creato dalle fabbriche e poi disperso nell’atmosfera.
L’obiettivo del marchio tedesco è quello di introdurre un determinato standard e di organizzare delle iniziative comuni a tutti i 94 stabilimenti, in maniera tale da far rientrare nel progetto anche i brand Seat, Skoda e Audi.
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L’utilizzo dell’energia, quindi, ma anche dei materiali e dell’acqua verrà approfondito e studiato da diverse ricerche, che proveranno ad introdurre delle modifiche sostanziali ai vari stabilimenti.
RIDURRE LE EMISSIONI DEL 25% ENTRO IL 2018
Lo scopo del progetto denominato Think Blue Factory è rappresentato dall’ottenimento di una diminuzione pari al 25% delle emissioni nocive degli stabilimenti del marchio tedesco entro il 2018 in confronto ai dati che sono stati registrati solo due anni fa.
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Questo nuovo progetto Think Blue si può certamente presentare come il proseguimento ideale della gamma di propulsori BlueMotion, che è stata lanciata nel 2005 con il primo modello della Polo.
Questo sistema è già stato installato in diversi stabilimenti del marchio tedesco, ovviamente in fase sperimentale, ma pare che il cerchio di fabbriche destinate ad accoglierlo si allargherà sempre di più.
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