Più che una gara di velocità, sembrava una gara di lentezza. E a farne le spese è stato un ex grande dell’automobilismo che forse non si è reso conto che era il momento di smettere.
Si tratta di Jean Alesi, ex pilota della Ferrari, oggi ingaggiato dalla Lotus per correre ad Indianapolis, nonostante i 47 anni suonati. Ed il bello è che non si trattava di una gara dimostrativa, una specie di passerella. No, era una vera e propria corsa automobilistica.
LA GARA – Già sabato c’era il sospetto che qualcosa non andava quando i giudici hanno chiesto cortesemente al pilota francese di ritirarsi dalla qualifica perché siccome andava troppo lento costituiva un pericolo per gli altri piloti. Alesi però ha deciso di non mollare ed il giorno dopo ha voluto gareggiare di nuovo. E’ partito regolarmente, anche se dall’ultimo posto, ma dopo appena 9 giri è stato doppiato dal primo pilota. E quando è risultato ridicolo che una macchina in pista andasse così lenta, i giudici gli hanno mostrato la bandiera nera che significa ritiro forzato.
La stessa bandiera è stata mostrata anche alla sua collega Simona De Silvestro, e questo spunto ha dato la possibilità ad Alesi per giustificarsi spiegando che c’erano problemi al motore. Ma forse ammettere che gli anni passano per tutti e a 47 anni non è il caso di mettersi a correre contro piloti di vent’anni più giovani, non sarebbe poi così umiliante. Nonostante questo però Alesi continua a tenere duro ed ha già annunciato che il prossimo anno ha intenzione di riprovarci.
UN PILOTA MAI DAVVERO RITIRATO – Un vero peccato, una manifestazione di tenacia che però fa male ai suoi fans, come il sottoscritto, che se lo ricordano al volante della Ferrari in indimenticabili sfide in Formula Uno. Una categoria abbandonata ormai più di 10 anni fa, senza però abbandonare il mondo delle automobili. Nei primi anni del duemila infatti Alesi fece il collaudatore per la McLaren e partecipò ad eventi di secondo piano, ma soprattutto ha continuato a farsi vedere in tv come opinionista. Fino ad oggi quando avrebbe potuto risparmiarsi questa macchia su una stupenda carriera, che vorrà probabilmente lavare il prossimo anno. Speriamo che qualcuno lo faccia desistere.
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sinceramente l’autore non è molto preparato. non è affatto un problema di anzianità, è noto che Lotus ha avuto problemi. e le qualifiche non le hanno fatte certe il giorno prima. si documenti prima di scrivere baggianate. non è serio nei confronti degli altri. vorrà mica discutere gli andretti, i fittipaldi e tutti colori che hanno gareggiato con molti più anni di alesi, dall’alto della sua esperienza?
L’autore non sa proprio quello che scrive !
è stato doppiato ?? ma cosa ha visto ??
Alesi non è stato doppiato, l’hanno fermato prima che iniziassero i doppiaggi e non erano nemmeno 9 giri come scrive !
Si informi prima di scrivere stupidaggini e fare queste figure !!
Banale !
Non è affatto vero che ha fatto male ai suoi fans, abbiamo ricevuto centinaia di mail e commenti che onoravano Jean e lei non mi risulta essere un fan di Jean regolarmente iscritto al suo fans club ufficiale.
Roberto
responsabile
Jean Alesi Official Fans Club
essere un fan di Alesi non significa necessariamente essere iscritto al fan club, non crede? Quand’ero piccolo e lo seguivo quando guidava la Ferrari me lo ricordavo come un grande pilota, e visto ciò che ha combinato ad Indianapolis si rovina un po’ l’immagine del grande pilota di formula uno. E’ un po’ come con i calciatori, dopo una certa età anche i piloti dovrebbero ritirarsi, non devono avere paura di smettere.
Ad ogni modo questo è l’articolo di riferimento in cui si parla del doppiaggio e degli altri dati forniti nel post
http://www.corriere.it/sport/12_maggio_27/alesi-lento-indianapolis-500miglia_8db86652-a843-11e1-988e-2cac10a9ea60.shtml
@Marco Mancini:
Il problema è che anche quell’articolo è stato scritto a partire dallo spunto sensazionalisitico dato dalla notizia di un ex pilota di F1 che viene squalifcato per lentezza a Indianapolis.
Si ci si fosse attentamente documentati si scopre che l’auto di Jean e quella della De Silvestro erano le uniche a montare il motore Lotus/Judd. Questo motore, all’esordio, doveva in realtà equippaggiare quasi metà schieramento, ma una volta messo al banco e resisi conto che c’erano gravissimi problemi di competitività tutti gli altri team l’hanno abbandonato per passare al ben più potente Chevrolet. A Jean (che è ambasciatore Lotus) è toccato suo malgrado continuare questa pantomima, ma quanto successo in gara era ampiamente previsto già dai giorni dei primi test. Con questo non dico che col motore giusto avrebbe vinto, ma la storia ci dice che un pilota, se ben preparato, a Indy può competere anche in età vicine ai 50 anni. Sembra che ci voglia riprovare l’anno prossimo, io gli auguro di poterlo fare con una auto competitiva. Poi chissà. Resta il fatto che per me, questa è l’ennesima dimostrazione di passione per il suo sport, la stessa passione che mi ha fatto sportivamente innamorare di lui, ai tempi della F1