La schiacciante vittoria in Spagna di Pastor Maldonado ha senza ombra di dubbio turbato Bruno Senna.
Diversamente dal vincitore della gara, il brasiliano ha avuto un fine settimana ostacolato degli errori in qualifica e dell’incidente in gara con Michael Schumacher. Entrambi i piloti corrono alla Williams grazie ai ricchi sponsor che li sostengono, ma adesso che Pastor sta ottenendo risultati migliori, il futuro di Senna è stato vittima di fortissime speculazioni che il pilota stesso vuole tacere attraverso i risultati in pista.
FUTURO IN WILLIAMS – Battere il proprio compagno di squadra è il primo passo per prolungare la propria permanenza in Formula 1. Senna attacca le voci che lo vedono già fuori dal team inglese per aver perso nei confronti del venezuelano, richiamando la memoria alle prestazioni antecedenti la Spagna, che lo vedevano in vantaggio sulla classifica generale:
E’ sempre importante avere buoni risultati e coerenza. C’è stato un gran parlare del fatto che sono nei guai, ma la gente dimentica molto in fretta che fino all’ultima gara ero io davanti a Pastor in campionato. Ho avuto alcune buone gare e poi ho avuto un brutto weekend e Pastor ha vinto la gara. Così la gente dice ‘Oh, è fuori’. E’ tipico dei pettegolezzi in F1 ed è come un rapido fuoco. L’unico modo per farli smettere è chiudere la bocca della gente avendo buoni risultati
DAL BELGIO I MIGLIORAMENTI – Senna ha poi utilizzato la carta dell’esperienza. Dopo il debutto in HRT, lui è tornato in pista a metà 2011 con la Renault, indi per cui è convinto che a partire da SPA le sue prestazioni saranno migliori in quanto ha buona conoscenza di tutte le piste:
Di sicuro quando arrivo a Spa sarò molto più a mio agio con tutto
E’ difficile per Bruno ammettere l’ottimo lavoro svolto dal suo compagno. Soprattutto in materia di gomme, Maldonado ha dimostrato un buon feeling riuscendo a mantenere bassa l’usura fino alla fine della gara
Abbiamo imparato molto dalla macchina di Pastor a Barcellona. Ci sono alcune differenze tra il set-up della sua vettura e la mia macchina e credo che la sua era nella giusta direzione. Quando arrivò al terzo settore le sue gomme erano ancora buone e quindi c’è un fattore di macchina, ma c’è anche un fattore del pilota. Ha fatto un ottimo lavoro.
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