Arrivano i primi dubbi anche per la gara che si dovrebbe disputare l’anno prossimo nello stato del New Jersey, quella che avrà come sfondo lo spettacolare quartiere di Manhattan.
I lavori continuano e nonostante la struttura dell’edificio principale della pit-lane ha già preso forma, Bernie Ecclestone ha ammesso che la gara potrebbe subire uno slittamento. Acqua alla gola per gli Stati Uniti che rischiano di non accontentare le richieste del capo esecutivo della F1, con la gara in Texas già sul calendario, che rischia seriamente di non essere eseguita dopo i recenti litigi degli organizzatori.
RETROMARCIA IN AMERICA- Per lanciare l’allarme Bernie Ecclestone, vuol dire che la situazione è seriamente preoccupante. Il britannico durante la sua vita è stato capace di esportare la Formula Uno nei mercati emergenti ed esigenti per i costruttori, conquistando di recente il Medio Oriente e l’Asia. Ma il grande sogno di Ecclestone è quello di vedere il suo sport negli Stati Uniti d’America e dopo aver raggiunto l’accordo nel Texas con la gara già programmata per quest’anno, era riuscito ad ottenere una seconda corsa a partire dal 2013, nel circuito cittadino che vedrà come sfondo la bellissima New York. Ma Ecclestone ha detto:
Forse la gara di New York si svolgerà nel 2013 o forse nel 2014
PREOCCUPAZIONI DA AUSTIN – lo stesso discorso è valido pure per il Gran Premio che a novembre di quest’anno dovrebbe svolgersi in Texas. I lavori stanno andando a rilento, perché in inverno c’è stata una lite tra i promotori dell’evento e gli organizzatori. Gli americani sono un popolo che apprezzano gli sport dove i loro rappresentanti hanno successo. In F1 al momento non c’è ne un pilota ne una squadra americana, così un doppio Gran Premio sembra l’ideale per attrarre nuovi personaggi, ma se le cose continuano ad andare avanti in questo modo, è difficile intravedere un buon successo.
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