Dopo l’allarme lanciato da Damon Hill è la volta del deputato laburista Richard Burden ad inviare un avviso alla FIA inerente alla gara in medio oriente.
Il parlamentare tiene a puntualizzare che fino ad una settimana fa è morta una persona per le stesse ragioni che vivono nel paese da più di un anno e mentre è sicuro che l’organizzazione locale farà di tutto affinché si garantisca il buon andamento dell’evento, il danno al lungo termine al quale lo sport va in contro può essere irreversibile.
LONDRA WESTMINSTER – Un’altra voce si alza contro il Bahrain. Burden è convinto che la FIA deve immediatamente rivalutare di lasciare libera la Formula Uno, poiché la stabilità che le autorità locali avevano garantito non sono reali e la dimostrazione sta nel fatto che ogni giorno si susseguono manifestazioni con scontri con la polizia, contornati dall’utilizzo di bottiglie molotov e lacrimogeni
In un contesto in cui una vera riforma si stesse svolgendo , la presenza di un Gran Premio potrebbe essere un evento unificante per il popolo del Bahrain, nonché una vetrina positiva sulla scena mondiale. Ma le cose non sono in quella fase. Da febbraio dello scorso anno, 45 persone sono morte sulle strade del Bahrain. L’ultima vittima è stata uccisa da proiettili solo la settimana scorsa.
UN DANNO CONSIDEREVOLE – Mentre non si esclude la presenza di atti terroristici dentro o fuori la pista, poiché i manifestanti contrari alla gara vogliono utilizzare la stessa per mettersi in luce, Burden ha accusato la FIA di aver permesso l’inserimento del Bahrain nel calendario 2012, quando gli stessi motivi che esclusero l’evento un anno fa non sono mai stati risolti
Non c’è dubbio che le autorità in Bahrain controlleranno cielo e terra per minimizzare gli eventuali rischi per le squadre. Ma il danno a lungo termine per la reputazione della F1 e lo sport in generale potrebbe essere considerevole. F1 non può riportare indietro l’orologio, ma con tre settimane prima della gara, può ancora ripensarci. Dovrebbe farlo.
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