Jeep diventa sponsor della Juventus

Jeep e Juventus legati per i prossimi tre anni. Il marchio (non a caso) posseduto da Chrysler rimane “in famiglia” andando a sponsorizzare la squadra di calcio in possesso della Fiat.

L’operazione, condotta in casa dalla famiglia Agnelli e da Marchionne, grande “padre” della trattativa, vedrà questi che sono due tra i nomi più importanti nei rispettivi campi, legati a doppio filo per i prossimi tre anni.

La squadra torinese infatti si limiterà a stampare sulle proprie maglie il marchio della casa americana e a spostarsi su mezzi Jeep, mentre la casa automobilistica avrà pubblicità in tutto il mondo del calcio al costo di 35 milioni di euro. La presentazione è avvenuta ieri presso la sede della Juventus dove hanno parlato Sergio Marchionne, John Elkann e Andrea Agnelli.

La partnership con Jeep riflette anche quelli che sono i valori del lavoro che è stato fatto in questi due anni da parte di tutta la società, un lavoro di ristrutturazione molto importante che ha visto dare i suoi frutti o comincia a vedere i suoi frutti.  Anche altri sponsor erano interessati alla maglia Juventus, ma c’è stata la volontà di Fiat che voleva questo accordo che porta la squadra dove le compete, ai vertici delle classifiche del valore del brand, ci posiziona come primi in Italia per valore della maglia e ci riporta nella top ten in Europa, dove la Juventus vuole essere

ha spiegato Andrea Agnelli, presidente della Juventus. John Elkann invece ha tenuto un importante discorso dal punto di vista economico-lavorativo, affermando che con questo accordo si conferma ulteriormente l’impegno della Fiat nell’investire a Torino ed in Italia (e speriamo che serva per non chiudere le fabbriche), puntando sul binomio di società che hanno l’ambizione di puntare sempre al massimo dei risultati. Come spiega lo stesso Marchionne:

Entrambi, Juventus e Jeep, cominciano con la J: in America è usata per insegnare ai bambini la lettera, allo stesso modo in cui viene usata la Juventus in italiano. Nel 2009 (il gruppo Chrysler) è andato in bancarotta e oggi ha saputo aumentare del 62% le vendite in Europa e la quota di mercato è quasi raddoppiata. È il marchio più globale che abbiamo, dall’identità forte e leggendaria e sta seguendo una precisa strategia di sviluppo. Spero e credo che chi come me è tifoso di entrambe, possa ora guardare al futuro con grande fiducia.

Anche se non era la bancarotta, anche la Juventus ha passato un momento simile a quello della Chrysler nel 2006. Speriamo che insieme possano risollevarsi.

Photo Credits | Getty Images

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