F1 e Tata, cambierà il modo di vedere le gare

Nelle ultime ore è stato raggiunto un accordo tra il gruppo Formula 1 e Tata. Questo legame cambierà in futuro il modo di vedere le gare, perchè lo sport automobilistico raggiungerà in modo completamente diverso i fan e gli appassionati nel pianeta. Infatti l’azienda Tata è specializzata nel trasporto di grandi quantità di dati, attraverso un sistema di telefonia fissa, chiamato Tata Global Network (TGN) che riesce a spostare un terabyte al secondo.

In poche parole non sarà più necessario l’intermediazione di emittenti televisivi, quindi riduzione di pubblicità, aumento della qualità dei contenuti e maggiore accesso alle informazioni.



ADDIO SATELLITI – un futuro senza la necessità di utilizzare il costosissimo sistema dei satelliti, permetterà alla FOM di fare a meno delle emittenti televisive, che pagano per avere il diritto di trasmettere lo sport. Senza di esse la Formula Uno arriverebbe direttamente al consumatore e non ci saranno più le pubblicità, perché esse servono alle televisioni per pagare gli investimenti nei diritti pagati. Questo per noi italiani non ha un grosso significato, perché la Rai ad esempio ha un uso modesto della pubblicità, diversamente da paesi come la Spagna, dove la gara viene interrotta frequentemente con pubblicità che durano tantissimo.

ASPETTI NEGATIVI E POSITIVI – di cattivo c’è la possibile introduzione del pay-per-wiew, questo però permetterà informazioni più dettagliate a gli appassionati di F1, come la selezione delle telecamere all’interno di un GP, quindi l’accesso allo stesso tipo di informazione che normalmente si avrebbe vivendo di presenza una gara.

Con questo metodo la FOM può risparmiare anche tantissimi soldi, perché attraverso la velocità di informazione, non sarà più necessario inviare il suo Broadcast Centre ad ogni gara. Esso ha il compito di montare la programmazione, ma con la nuova tecnologia Tata, sarà possibile avere le telecamere accese e lavorare sul prodotto direttamente da una postazione fissa, come un centro permanente in Inghilterra o altrove.

Photo credits | Getty Images

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