F1, Ricciardo consapevole della pressione Red Bull

L’australiano che ha già preso piede in Formula 1 l’anno scorso con l’HRT ha le idee chiare e sa che il peso sulle sue spalle, è maggiore adesso che fa parte della Toro Rosso. Il 2012 è l’anno cruciale e la pressione che dall’alto arriva è fortissima, perché se i risultati saranno positivi, il premio consisterà nell’affiancare Sebastian Vettel, in caso contrario ad attendere il giovane pilota ci sarà il destino toccato di recente a gli sfortunati Buemi e Alguersuari.



ANSIA ALLE STELLE – Tutto ad un tratto Ricciardo è giunto alla stagione più importante della sua carriera. Corre per un team che regolarmente è in zona punti, ma soprattutto per un team che ha la funzione di capire se i piloti potranno essere dei futuri campioni. Helmut Marko ha licenziato i due predecessori affermando che nessuno di essi aveva la stoffa per diventare dei numero 1, ne tanto meno per affiancare il pupillo attuale della Red Bull, Sebastian Vettel. Davanti a tutto questo Ricciardo si è difeso:

Sento una forte pressione, ma non è solo la pressione della Red Bull, è anche la pressione ch viene da me. E non solo da quest’anno, ma da quando sono entrato con la Red Bull quattro o cinque anni fa.
Anche prima ho messo pressione su di me per cercare di essere notato dalla Red Bull. Fondamentalmente tutti i piloti, per arrivare a questo livello, hanno messo sotto pressione se stessi.

MASSIMA CONCENTRAZIONE – lasciare l’incerta HRT per la sicura Toro Rosso ha permesso all’australiano di potersi dedicare esclusivamente alla categoria regina dell’automobilismo. Adesso nell’agenda del pilota la massima priorità è solo la Formula Uno:

Da Natale sono stato in grado di dare la priorità solo a questo. E in particolare l’anno scorso è stato piuttosto intenso quando mi è stato dato il terzo ruolo alla Toro Rosso, insieme al’impegno nel World Series e poi con HRT.

Photo credits | Getty Images

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