Bernie Ecclestone ha rilasciato in questi giorni un’intervista dove spiegava che tra i più grandi errori della sua vita ci sta quello di non aver difeso il suo caro amico Max Mosley, l’ex presidente della FIA, spodestato dopo lo scandalo delle orge sadomaso a sfondo nazista.
Ecclestone che ritiene gli scandali sessuali come “niente da vedere con la Formula 1” si è pentito di essersi fatto convincere che il ritiro da presidente della FIA fosse la scelta migliore.
“Una delle cose peggiori che ho fatto nella mia vita – e di cui mi vergogno – è quello di non difendere Max Mosley quando aveva i suoi problemi grossi” ha detto Ecclestone. “Non ci sono scuse per l’errore, perché tante persone, tra dirigenti e responsabili mi hanno convinto che Max doveva andarsene, ma sono stato influenzato fortemente ed è male non sostenere lui“.
I rimpianti del britannico hanno fondamenta ben precise. Attualmente lui si ritrova contro tutti, anche se siamo in un periodo di quiete, l’anno prossimo si rivelerà un anno decisivo perché sarà necessario contrattare un nuovo Patto della Concordia. La FOTA anche se sta vivendo un periodo non brillante, col rischio di ridividere tutte le squadri, ha intenzione nel 2012 di strappare maggior profitti ad Ecclestone per indirizzarlo sui veri protagonisti dello sport, ovvero le squadre.
Ecclestone che non è propenso a questo è attualmente circondato da organi quali FOTA e allo stesso tempo non trova appiglio in quella carica di presidente FIA, che Mosley gli ha sempre garantito. Adesso alla presidenza c’è Jean Todt, un uomo che ha vissuto nelle squadre e che ha dimostrato una politica indirizzata proprio al benessere di queste.
Lo stesso Bernie Ecclestone alla domanda su Todt ha risposto:” Non ho nulla contro Jean Todt, ma sarei lieto di un ritorno di Max”.
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