Salone di Francoforte 2011: Lexus CT200h F-Sport

La casa automobilistica giapponese Lexus espone al Salone di Francoforte 2011, accanto alla nuova generazione di Lexus GS, in anteprima europea, il nuovo allestimento F-Sport per la media due volumi ibrida CT200h, la vettura più compatta della gamma del costruttore orientale: si tratta di un particolare livello di personalizzazione, che fa il verso ai ben più noti e molto apprezzati S-Line della gamma Audi, M-Sport della gamma BMW e Avantgarde AMG della gamma Mercedes. Con questa scelta, il brand del Gruppo Toyota si adegua al comportamento dei marchi Premium tedeschi, cioè dei diretti concorrenti.

La nuova Lexus CT200h F-Sport viene contraddistinta da un aspetto più aggressivo ed agguerrito, senza per questo tradire la sua nobile ed ecologica meccanica (anche la nuova CT200h F-Sport è una vettura ibrida): come accade già in altre situazioni, l’allestimento va ad intaccare principalmente lo stile. La media di segmento C Premium del Sol Levante viene contraddistinta da nuove fasce paraurti, da nuovi cerchi in lega sportivi da 17 pollici di dimensione, da spoiler posteriore sopra il lunotto, da nuove appendici aerodinamiche, da un nuovo volante rivestimento in pelle e da un nuovo rivestimento in pellame per l’abitacolo. Tutti questi elementi sono in grado di rendere più nerboruta la nuova Lexus CT200h F-Sport nei confronti di Lexus CT200h tout court. Tuttavia, questi cambiamenti sono discreti e si amalgamano con la linea piuttosto spigolosa e con il sapore chic-raffinato di questa vettura (la sportività emanata dal corpo della media non è così forte, così brutale, così diretta).

La nuova Lexus CT200h F-Sport viene dotata, allo stesso modo di Lexus CT200h tout court, di una meccanica ibrida che mette fianco a fianco un motore quattro cilindri in linea benzina da 1.8 litri e 99 cavalli ed un motore elettrico da 60 kW, generando una potenza complessiva pari a 136 cavalli gestiti dalla trasmissione automatica a variazione continua e trasferiti alle ruote anteriori. Il pilota può scegliere di sfruttare l’architettura in quattro diverse modalità, arrivando a consumare mediamente 3,8 litri di benzina ogni 100 chilometri ed emettendo in media 87 grammi di CO2 per chilometro.

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