La Fia e i motori Renault: il caso degli scarichi soffiati

Imbarazzo per la Fia che, pur evitando risposte ufficiali, si trova a gestire un caso messo in luce da Autosprint: se a  Silverstone la Formula 1 avrebbe dovuto applicare per la prima volta il bando degli scarichi soffiati, i quali garantiscono vantaggi dal punto di vista aerodinamico, pare che la Fia abbia concesso in deroga ai ai motori Renault, forniti alle Lotus e alle Red Bull, di poter aprire la farfalla, in fase di frenata, fino al 50% e non secondo i minimi accordati da tutti al massimo del 10 o del 20%.

A intervenire su tale questione, tuttavia, è stato nel corso della conferenza stampa il principale referente della McLaren Mercedes, Martin Whitmarsh:

“Le regole sono le regole per tutti. Questa domanda va fatta alla Red Bull”.

La Red Bull, rispetto alla problematica, aveva sostenuto anche in precedenza e fin da subito che il bando degli scarichi soffiati fosse un regalo ad altri team del circuito – Ferrari in primis.

Nelle fasi di interviste ai giornalisti, vi è stato un battibecco tra Martin Whitmarsch, McLaren Mercedes, e Christian Horner, Red Bull che, pur differendo su una serie di riflessioni, hanno concordato sul fatto che la Fia non dovrebbe cambiare regole in corso d’opera.

Alo stato attuale, non è dato sapere se tale deroga sia stata o meno ufficializzata e validata per tutti i team: di sicuro, sappiamo che nel corso delle due riunioni svolte nella serata di ieri, non è stato trovato un accordo condiviso e pare che tale opportunità sia saltata. La confusione che regna intorno alla Formula 1 – e, in particolar modo, nelle stanze della Fia – rischia di creare una confusione tale che nè gli appassionati nè gli addetti ai lavori sembrano capirci granchè.

Non a caso, ci sentiamo di sposare le parole pronunciate da Tony Fernandes, il capo della Lotus, il quale si è permesso di avanzare la più lucida delle considerazioni: “Non ci sto capendo niente io di quel che dicono, figuriamoci la gente”. Appunto.

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