Nella relazione agli investitori redatta da Fiat S.p.A., in queste settimane, si leggono alcune interessanti dichiarazioni, che dipingono anzitempo il futuro delle case automobilistiche che fanno parte del conglomerato italiano guidato da Sergio Marchionne (Chief Executive Officer). Oggi ci vogliamo occupare dell’azienda modenese del Tridente, Maserati, per la quale il management ha previsto un grande sviluppo, negli anni a venire.
Una delle prime vetture a trasformare in maniera radicale la gamma della casa automobilistica emiliana sarà la nuova generazione di Maserati Quattroporte, che secondo quanto indicato dalla relazione e dalle indiscrezioni sarà proposta in due varianti: una lievemente meno lussuosa, che sarà introdotta nel segmento F delle berline di lusso (e dunque avrà prezzi vicini ai 100mila euro), ed una ancora più raffinata, che il management della società vuole inserire nel segmento G (una parte di mercato che mai prima d’oggi avevo sentito nominare e che si pone poco al di sopra del segmento F: i confini sono molto effimeri) e che costerà oltre 120/130mila euro (in questa nuova nicchia di mercato, in cui sono contenute le berline di oltre cinque metri di maggior fasto, la casa automobilistica Maserati punta ad ottenere una quota pari all’8%).
In un secondo momento debutterà una nuova tre volumi di lusso di segmento E, cioè di minori dimensioni ma di egual pregio: la berlina Maserati consentirà alla casa automobilistica di guadagnare oltre il 10% in questo punto di mercato. Lussuoso allo stesso modo sarà il SUV di grandi dimensioni, che la casa automobilistica svilupperà su un pianale in comune con il brand Jeep: si tratta di un modello raffinato, che secondo le stime dell’azienda del Tridente riuscirà ad accaparrarsi oltre il 4% del segmento dei grandi crossover Premium. Infine, il desiderio del costruttore è anche quello di aumentare il proprio peso nel segmento dei veicoli sportivi, con le nuove vetture coupé e cabriolet, che sostituiranno GranTurismo e GranCabrio e che arriveranno in futuro (la quota da ottenere supera il 10%).
Altri imperativi categorici, per la casa automobilistica? Aumentare il network di rivenditori ufficiali e con esso anche il volume di commercializzazioni, rendere più efficiente la produzione ed ottimizzare i costi.