F1, Barrichello dice no alla pensione


39 anni appena compiuti e fuori dalla pista Rubens Barrichello ha riconfermato di essere prima di tutto un grande uomo ed una bravissima persona. All’interno della Williams uno dei periodi più difficili sta mettendo a dura prova il team e come spiega Rubens, con coraggio e voglia di continuare, questo è un periodo che forse cesserà con l’arrivo dell’ex capo ingegnere della McLaren Mike Coughlan.

La voglia di non andare in pensione la si legge in questa dichiarazione dello stesso pilota brasiliano che si rivolge a Jackie Stewart, uomo molto vicino alla famiglia Williams:” Jackie dimmi perché amo ancora questa cosa così tanto anche quando mi ritrovo a partire dalla 19ma posizione? Potevo rimanere a casa e stare con i miei figli, ma ho bisogno di questo. Ho bisogno di adrenalina, e ho bisogno di essere in grado di cambiare le cose. Sono sicuro che lo farò, ma sto soffrendo qui in questo momento“.

La squadra sta attraversando un periodo difficile, ma proprio ora la famiglia ha bisogno di aggrapparsi e creare un ambiente piacevole. C’è un po’ di individualismo qua e là, alcuni pareri differenti. Abbiamo solo bisogno di aspettare che Mike Coughlan arrivi e speriamo che ci darà la direzione con una leadership tecnica. E’ troppo facile darsi la colpa a vicenda“.

Questo comportamento tenace è un merito per Barrichello. La Williams ha avuto anni di gloria ed oggi è tra i team con più storia e partecipazione nello sport, ma purtroppo la Formula 1 cambia ogni anno e si evolve. Come la legge della natura di Darwin l’adattamento alla circostanze è la selezione per i più forti…


ma per la Williams che a differenza di Ferrari e McLaren non costruisce macchina commerciali è già tanto continuare a competere nella massima categoria. Voi cosa pensate? è ancora un bene per la Formula 1 e per un team quale la Williams la presenza del pilota più esperto dello sport? Cosa necessita la squadra per ritornare almeno in zona punti?

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