Pochi saranno davvero sorpresi da questa notizia: la casa automobilistica Porsche avrebbe intrapreso lo sviluppo di una berlina-coupé di lusso da affiancare alla prima tre volumi della storia del brand, Panamera. Secondo quanto dichiarato da AutoBild (che ha riportato la notizia), il brand commercializzerà questa nuova coupé a quattro porte nel 2016: non sappiamo se quanto affermato sia vero o se la voce non abbia radici e fondamenta (oltretutto, ci stiamo avvicinando al primo giorno d’aprile, già noto momento di freddure, anche automobilistiche); ci limitiamo a condividere con voi la notizia.
Ebbene, la casa automobilistica Porsche, alla luce della buona risposta del mercato nei confronti di Panamera, la coupé a quattro porte di segmento F commercializzata dal 2009, avrebbe tutta l’intenzione di mettere al mondo un altro modello tre volumi, lungo e largo meno della stessa Porsche Panamera: il desiderio è quello di allargare il listino dell’azienda del Gruppo Volkswagen verso il basso, così da aumentare il proprio peso sul mercato e così da aiutare la società per azioni di Wolfsburg (il Gruppo Volkswagen, appunto) a raggiungere il primo posto a livello mondiale (a cui si vuole arrivare entro il 2018). Lo stesso compito che hanno il SUV Porsche Cajun, il crossover in via di sviluppo a Zuffenhausen sulla piattaforma di Audi Q5, e la nuova roadster sportiva, realizzata in collaborazione con Audi (che ne proporrà una sua versione personale) e Volkswagen (idem), sull’esempio della concept car Volkswagen Bluesport.
Dunque, la nuova berlina servirà a raccogliere altrettanto nuovi clienti, oggi non interessati alla gamma offerta da Porsche: la tre volumi si inserirà nel segmento E, costerà circa 60.000 euro (quasi 20.000 euro meno di Porsche Panamera) e sarà dotata di lusso e sportività. Sotto il cofano finiranno motori Porsche e motori del Gruppo Volkswagen (AutoBild assicura sin da ora propulsori diesel e geometrie ibride).
Ma non staremo correndo troppo con la fantasia? Porsche è sempre più frizzante, sono d’accordo, ma da qui al 2016 c’è tutto il tempo per smentire questa notizia e per chiarire che si tratta di una bufala.