Terremoto in Giappone, colpiti stabilimenti industriale, diverse le vittime

Il terremoto e lo tsunami che hanno colpito il Giappone nord-orientale nella regione di Tōhoku, hanno coinvolto molti stabilimenti produttivi legati ai Costruttori automobilistici nipponici e ai loro fornitori.
Honda ha annunciato la morte di un addetto presso il centro di ricerca e sviluppo nella prefettura di Tochigi, dove altri 30 dipendenti sono rimasti feriti e due stabilimenti sono stati resi inattivi dalla scossa di 8,9 gradi della scala Richter. Sono invece quattro le fabbriche Nissan danneggiate nelle aree di Tochigi, Kanagawa e Fukushima, in cui si sono verificati complessivamente due infortuni. La Fuji Heavy Industries, gruppo industriale di cui fa parte Subaru, ha chiuso cinque stabilimenti, subendo soltanto danni materiali. Il gruppo Denso, fornitore di sottosistemi automotive, ha dovuto chiudere il cantiere per la costruzione del nuovo impianto a sud della prefettura di Miyagi, sempre nella regione di Tōhoku, senza che i lavoratori siano stati coinvolti. Le sedi e gli stabilimenti Mazda non hanno invece riscontrato danni a persone o cose . La ripresa delle attività industriali sarà inoltre influenzata dai danni che hanno coinvolto i settori strategici dell’energia, le centrali nucleari si sono fermate una raffineria di petrolio vicino Tokyo è esplosa. Solo Mazda, Mitsubishi e Suzuki escono indenni

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