Salone di Detroit 2011, Bentley Continental GT restyling

La presentazione ufficiale della nuova Bentley Continental GT restyling, la coupé di lusso del costruttore di Crewe, è avvenuta al Salone di Parigi 2010 (in ottobre). Probabilmente, tuttavia, la casa automobilistica del Gruppo Volkswagen ritiene che una capatina negli Stati Uniti non possa che far bene: eccola, dunque, al Salone di Detroit 2011, accanto alla nuova ammiraglia tre volumi, Bentley Mulsanne. La nuova Continental GT restyling punta ad ingraziarsi la schiera di VIP americani, tanto quanto quelli europei: cerca di ottenere la loro approvazione non soltanto con mutamenti estetici (pochi), ma con una serie di novità tecniche (poche): vediamole.

La nuova Bentley Continental GT restyling può essere riconosciuta, innanzitutto, per i nuovi gruppi ottici anteriori e per i nuovi gruppi ottici posteriori: la coupé sportiva non tenta di nascondere la somiglianza con Mulsanne (la nuova berlina di lusso della casa automobilistica britannica a cui, poco sopra, si faceva accenno), che pare averla resa meno anziana e più fresca (che lifting sarebbe stato, altrimenti?). Certo, non s’è voluto strafare e l’anima di Continental GT non è stata che minimamente scalfita dal maquillage: il brand britannico, cioè, ha toccato solo quei dettagli (la fascia paraurti anteriore, quella posteriore, qualche elemento all’interno dell’abitacolo) meno essenziali.

Sotto il cofano di Bentley Continental GT, il motore 6,0 litri benzina ha ricevuto una leggera rivisitazione: il W12 con doppia sovralimentazione riesce, ora, a fornire 575 cavalli (un incremento di 15 cavalli rispetto alla versione pre-restyling) e 700 Nm di coppia massima (circa 50 Nm aggiuntivi rispetto alla versione pre-lifting), per quanto riguarda la versione entry-level del propulsore. Non è tutto: la nuova Bentley Continental GT restyling sarà equipaggiata, entro il termine dell’anno corrente, con un inedito propulsore sviluppato in collaborazione con Audi: si tratta di un nuovissimo 4,0 litri V8 sovralimentato, a benzina, che permetterà, alla coupé di Crewe, di abbassare la soglia di emissioni di anidride carbonica del 40% rispetto al motore W12 e che, contemporaneamente, allargherà, verso il basso, il bacino d’utenza della supercar britannica.

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