Il team principal della Ferrari Stefano Domenicali torna a commentare per l’ennesima volta l’epilogo sfortunato del Mondiale di Formula 1 appena conclusosi, in un’intervista in esclusiva concessa al “Corriere della Sera“. “Bisogna riprendersi da una botta così, se non fai lo scatto mentale di guardare avanti provi un dolore quasi fisico. Quella gara si poteva perdere in tutte le maniere – spiega Domenicali dopo il tonfo ad Abu Dhabi -, a parte come l’abbiamo persa. Però bisogna reagire. Ci siamo dati obiettivi molto ambiziosi per l’anno prossimo. La priorità è avere da subito la macchina più veloce”.
“Come si vince il prossimo Mondiale? Dovremo saper sfruttare le novità regolamentari. Una è il kers, il sistema di recupero dell’energia cinetica. L’anno scorso – ricorda Domenicali – il nostro era molto valido. L’avversario vero può essere la Mercedes. L’altro sono i nuovi pneumatici: sarà essenziale centrare la distribuzione dei pesi. Mi aspetto che diminuisca l’importanza della pole, il che per noi può essere un vantaggio. Infine c’è la novità dell’ala mobile posteriore, che un pilota quand’è vicino a un altro può attivare: dobbiamo essere sicuri che non ci siano interpretazioni regolamentari estreme. Stiamo vigilando. Il muretto? E’ un tema che voglio risolvere e non è neanche una scusante sottolineare che tra i quattro team di vertice, siamo quello che ha commesso meno errori di strategia. Il problema è stato il momento del nostro errore. Prima dobbiamo rafforzare gli strumenti. Poi ci sono le valutazioni sulle persone, da fare bene sulla base di quello che è successo e degli equilibri da mantenere. Chiunque avrà la delega per prendere quelle decisioni in gara deve essere la persona giusta con gli strumenti migliori. Il che non vuol dire che non sarà lo stesso Dyer. Mi aspetto poi che il rapporto tra il pilota e il proprio ingegnere di pista renda al meglio”.
La sconfitta però brucia ancora, soprattutto per il modo e il momento in cui è avvenuta, ma Domenicali non si perde certamente d’animo. “Ho in mente di iniziare un ciclo per ricostruire una Ferrari vincente – spiega il dirigente di Maranello – e mi ricordo, perchè c’ero, che anche quando è nato il precedente ciclo ci sono voluti anni, ci sono stati sconfitte all’ultima gara e momenti difficili. Non seguo il filone disastro perchè è andata male l’ultima gara. La nostra è stata una rimonta straordinaria, nessuno ci credeva, ma la squadra è rimasta concentrata. I punti di forza della Rossa? La compattezza della squadra, l’affidabilità, Alonso. Massa? Ogni pilota sa che se non porta risultati è il primo a pagarne le conseguenze. Felipe deve affrontare la prossima stagione sapendo che è fondamentale per lui, come pilota e come uomo Ferrari. C’è bisogno di un riscatto anche nei confronti delle persone della sua squadra. Nel 2008 era stato straordinario nel non sentire la pressione di chi lo voleva fuori dalla Ferrari. Deve affrontare il 2011 nello stesso modo”.