La casa automobilistica di Monaco di Baviera, BMW, produrrà una linea di propulsori a due cilindri? No, non è una domanda che m’è venuta così, dopo cattiva digestione, bensì quella che si pongono i colleghi del sito internet Motor Authority, in seguito alla lettura di un’intervista al manager Klaus Draeger, membro del consiglio di BMW AG che si occupa della ricerca e dello sviluppo del marchio (non chiedetemi, però, di che cosa si occupi nello specifico, dal momento che proprio non lo so). Ebbene, egli avrebbe ammesso che la realizzazione (e cioè la progettazione e la produzione) di propulsori con due cilindri soltanto sia una possibilità per la casa automobilistica dell’Elica. Ma a che scopo mettere a punto motori così contenuti? Vuoi vedere che il Gruppo Fiat e la divisione Fiat Powertrain Technologies sono avanti a tutti, sin da ora, con il motore TwinAir?
Ebbene, Klaus Draeger ha specificato come il realizzare architetture elettriche o ibride per motori di piccola cubatura non sia così efficiente e soprattutto non permetta grandi guadagni. Tradotto in soldoni, ideare geometrie ecologiche, assai costose, ha un senso quando si interviene su vetture di dimensioni importanti, dal momento che il risultato è tangibile e rilevante, mentre per quanto riguarda vetture di piccole dimensioni, la tecnologia ibrida non apporta interessanti miglioramenti e, per il prezzo contenuto, non permette di far ritornare nelle casse del produttore gli investimenti effettuati. Dunque, una vettura MINI o una vettura di segmento B o segmento C BMW, dotate di propulsione ibrida, non sarebbero nel programma della casa automobilistica di Monaco.
Al suo posto, potrebbero essere realizzati propulsori con cilindri di 500 centimetri cubici di dimensione, che accoppiati tra loro permetterebbero di dare vita a motori di 1,0 litri, con potenze che Klaus Draeger immagina comprese tra 80 e 100 cavalli. La via, dunque, per la rivoluzione del tessuto più basso della meccanica BMW e MINI è quella dei propulsori con pochi cilindri. Lo stesso tragitto percorso dal Gruppo Fiat. Secondo il manager tedesco, addirittura con BMW Serie 3 non sarebbe così efficace la commercializzazione di una geometria ibrida, prima di tutto per un fattore economico, ma, in seguito, anche per uno ecologico. Forse, sentiremo ancora parlare di questa possibilità. Nel frattempo, diamo il tempo a Fiat 500 TwinAir di mostrarci quanto realmente innovativi siano i motori bicilindrici.
1 commento su “BMW e MINI, in arrivo propulsori a due cilindri?”