Hyundai Blue-Will, concept car ibrida

Anche il fabbricante motoristico sudcoreano Hyundai ha partecipato al Salone di Sydney 2010. L’ha fatto con una concept car di carattere ibrido, con una vettura in anteprima mondiale che anticipa e svela i piani ecologici di questo costruttore, che sta rapidamente scalando la montagna di brand del mondo automotive, nel tentativo di raggiungere la vetta dei colossi globali. Lo fa un po’ in sordina, con Hyundai Blue-Will: il “futuro” britannico contenuto nella denominazione fa comprendere quanto sia importante questo veicolo per la casa automobilistica, sebbene sia soltanto un prototipo. Hyundai Blue-Will non verrà commercializzata a breve: la sua realizzazione serve per anticipare le soluzioni e la tecnologia ibrida del futuro della gamma.

La concept car Hyundai Blue-Will viene dotata di un propulsore 1,6 litri ad iniezione diretta del carburante (benzina), che eroga all’incirca 150 cavalli (113 kW), e di un propulsore elettrico, che dona un plus di potenza pari a circa 134 cavalli (100 kW). La batteria agli ioni di litio permette, con una singola carica, di percorrere circa 64 chilometri, sfruttando il motore a zero emissioni. Il serbatoio di benzina ed il motore a combustione termica fanno il resto: l’autonomia aumenta sino ad oltre mille chilometri complessivi. Pare, inoltre, che il propulsore 1,6 litri necessiti di 2,22 litri per percorrere cento chilometri. Infine, per terminare la descrizione dell’apparato tecnico, la nuova Blue-Will viene dotata di un tetto a celle solari, che sono fotosensibili e che rigenerano i raggi per farne energia elettrica subito disponibile per la trazione del veicolo: Toyota Prius, ad esempio, non ammette questa possibilità e utilizza l’energia prodotta dal tetto (simile a questo) per climatizzare l’abitacolo.

La linea della nuova concept car Hyundai Blue-Will è molto vicina ai prodotti del Fluidic Sculpture, il corso stilistico ideato da Thomas Bürkle, una matita che ha lavorato anche per BMW. I tratti, cioè, sono molto morbidi, molto densi, eppure straordinariamente netti, inspiegabilmente decisi. Mai cattivi, però. Se fosse prodotta? La nuova Blue-Will potrebbe rappresentare una risposta alle nipponiche Honda Insight e Toyota Prius, già apprezzata dal mercato globale. Pare, invece, come abbiamo già detto poco sopra, che il costruttore sudcoreano sfrutterà e studierà questa tecnologia per applicarla, in seguito, su veicoli già commercializzati.

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