Jaguar C-X75, potrebbe essere prodotta

Nonostante il Salone di Parigi 2010 non sia ancora terminato e le vetture lì presentate non siano ancora ritornate alla sede della fabbricante che le ha prodotte, alcune di queste sono già state immaginate come vetture da produzione. L’abbiamo visto e letto qualche ora fa, quando abbiamo raccontato che la casa automobilistica di Ingolstadt sta prendendo in considerazione una probabile produzione di carattere limitato del prototipo della kermesse francese Audi Quattro concept. Un altro costruttore, britannico questa volta, sta anch’esso ipotizzando di proporre al mercato quella supercar che ha esposto al Salone di Parigi 2010: stiamo parlando di Jaguar e della coupé sportiva C-X75.

La casa automobilistica del Growler, oggi di proprietà di Tata Motors, sta realmente e seriamente valutando la possibilità che la clientela di questo segmento di autovetture apprezzi la propria proposta. Ci sarebbero due modalità di commercializzazione, entrambe limitate: un lotto da 2.000 unità della nuova Jaguar C-X75, con una linea di montaggio automatizzata e maggiormente costosa, oppure un lotto da 1.000 esemplari di Jaguar C-X75, con una linea di montaggio più artigianale, con un impiego maggiore della forza lavoro umana (al diavolo anche i robot) ed un costo sensibilmente levigato, limitato, inferiore. La scelta, probabilmente, verrà presa dopo aver soppesato il riscontro degli appassionati: ad ogni modo, la commercializzazione non avverrà prima del 2015, ma già si pensa che la messa in listino venga procrastinata al 2017.

La nuova Jaguar C-X75 è una supercar molto sinuosa, nobile ed elegante, tipica dei gentlemen drivers britannici, con un’architettura assai ecologica. Sotto la carrozzeria morbida vengono installati quattro motori elettrici (e, dunque, la trazione integrale della nuova C-X75 non è fatta di differenziali e alberi, ma di unità singole per singoli pneumatici), uno per ruota, che complessivamente erogano 780 cavalli e 1.600 Nm di coppia massima. Un pacchetto di batterie agli ioni di litio copre parte del fabbisogno di energia elettrica, tuttavia, l’autonomia complessiva di 900 chilometri circa viene garantita da due microturbine centrali a gas (GPL), che con un regime di giri pari a 80.000 al minuto erogano 70 KW (circa 94 cavalli) e fungono da range extender.

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