Sergio Marchionne, fautore del nuovo programma industriale del Lingotto, getta le fondamenta dello sbarco di Alfa Romeo sul mercato americano, uno dei progetti che l’Amministratore Delegato del gruppo torinese ha ideato e messo in piedi per riuscire nella trasformazione del brand italiano del Biscione in un costruttore Premium mondiale. La traversata oceanica avverrà dalla seconda metà del 2012, rasente la fine dello stesso anno. Leggiamone i passaggi.
Le prime vetture ad essere commercializzate nell’economia automobilistica degli Stati Uniti saranno un SUV di dimensioni relativamente compatte, realizzato da Chrysler sulla piattaforma della nuova Alfa Romeo Giulietta, in America, e la nuova Alfa Romeo Giulia, vettura di segmento D, in declinazione berlina e station wagon.
In Europa, le vendite dell’anzidetto crossover inizieranno nel tardo 2012, mentre la commercializzazione della nuova Alfa Romeo Giulia, erede dell’odierna Alfa Romeo 159, inizierà all’incirca a cavallo tra il 2011 ed il 2012. Inoltre, dal 2013 verranno realizzate, in qualcuna delle linee produttive del partner americano Chrysler, un’inedita versione cinque porte dell’utilitaria di segmento B, Alfa Romeo MiTo, ed una roadster (ancora non certa) a due posti e trazione posteriore (udite, udite): entrambe raggiungeranno anche il Vecchio Continente, nel medesimo periodo.
Con l’arrivo, nel 2014, del restyling estetico di Alfa Romeo Giulietta nei mercati nostrani, ella otterrà il nullaosta per raggiungere anche le coste dell’America; nello stesso anno, Chrysler produrrà un secondo SUV Alfa Romeo: in questa occasione nascerà una vettura di dimensioni importanti, sfruttando la piattaforma di Jeep Liberty. Arrivo in Europa? Previsto.
Il desiderio di Sergio Marchionne è quello di raggiungere con Alfa Romeo, entro il 2014, un volume di vendita pari a 500.000 unità ogni anno: nel 2009, tanto per fare un esempio, il trend s’è fermato a 100.000 unità, cento delle quali vendute da concessionari Maserati negli Stati Uniti. La spada di Damocle che pende, solenne e minacciosa, sulla testa del Biscione è rappresentata dalla possibilità che Fiat Group S.p.A. svenda il brand a qualche compratore (Volkswagen vi suona strano?). Che dirà, ora, quel Harald Wester, AD di Alfa Romeo, che non crede in un Alfa Romeo Premium?
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