Formula 1, Ferrari: calice dolce amaro dopo il Gp del Canada

La Ferrari é ritornata sul podio con lo spagnolo Fernando Alonso dopo due gare a secco. Nel Gran Premio del Canada infatti, la F10 ha lottato alla pari con Red Bull e McLaren: un buon risultato che può sollevare il morale della squadra in vista del prossimo Gran Premio in quel id Valencia, dove saranno presenti molti aggiornamenti sulla vettura. La scuderia italiana, però, non è contenta di come sono andate le cose sul circuito di Montreal ed ha almeno tre grandi rimpianti per esserlo. Un paio riguardano le coincidenze sfortunate che sono capitate ad Alonso. Il terzo risponde al nome di Felipe Massa. Colmo dei colmi, il brasiliano è stato anche penalizzato di 20 secondi a fine corsa dai commissari.

Ottima la scelta delle gomme. Ottima la strategia di gara (anche se resta il punto interrogativo su cosa avrebbe fatto Alonso per qualche giro in più con le gomme morbide). Ottima l’esecuzione al pit stop soprattutto nel primo quando lo spagnolo entra dietro ad Hamilton ed esce davanti. In un Gran Premio del Canada complicato e spettacolare ci sarebbe da essere contenti così. Invece alla Ferrari c’è voglia di fare meglio: “C’è molto rammarico per questo risultato, che non rispecchia il potenziale che abbiamo espresso in questo fine settimana. Fernando, che ha fatto una grande gara, avrebbe potuto vincere ma alcuni episodi non sono girati in suo favore: sono cose che succedono nelle corse ma ciò non attenua il disappunto. Felipe sembra essere particolarmente sfortunato qui a Montreal, visto che gliene capita sempre una: non succede spesso che un pilota sia costretto a sostituire due volte il musetto per contatti di cui non ha alcuna responsabilità”, ha detto Stefano Domenicali.

L’ingegnere italiano ha fatto notare come basti poco per trasformare una macchina pessima in un circuito (vedi Istanbul) in un mezzo competitivo per la vittoria altrove: “Bastano pochi elementi – caratteristiche del circuito, gomme – per cambiare le carte in tavola. Ora dobbiamo spingere al massimo sullo sviluppo della F10: a Valencia, fra due settimane, avremo delle importanti novità”.

E’ bello essere ritornati sul podio e, soprattutto, essere di nuovo in grado di lottare per la prima posizione. Oggi avevamo la possibilità di vincere ma non ci siamo riusciti soprattutto perché in alcune occasioni abbiamo pagato a caro prezzo il traffico. Sono cose che succedono a tutti in gara: stavolta è toccato a noi”. Buemi non era doppiato e dunque stava facendo la sua gara. Peraltro alquanto positiva. Ma va detto che senza il disturbo del pilota svizzero in procinto di fermarsi al pit stop dopo poche curve e molto più lento della coppia di testa Alonso-Hamilton, l’anglocaraibico non avrebbe di certo facilmente scavalcato lo spagnolo. Detto del primo rimpianto, il numero secondo ha un sapore ancor più amaro, proprio perché venuto da un doppiato. Nessuna polemica, però, è partita contro l’indiano della HRT. Sono cose che fanno parte delle corse. “E’ stato difficile gestire le gomme: le morbide all’inizio si sono degradate in fretta ma anche le dure hanno presentato diversi problemi di graining. Fortunatamente, la nostra macchina è piuttosto gentile con gli pneumatici”, ha aggiunto un Alonso comunque rinfrancato.

L’inconsolabile in casa Ferrari è il brasiliano Felipe Massa. Fare il conto dei problemi avuti è impossibile, per cui li raggruppiamo tutti in uno. Anche la seconda Ferrari era da podio come i tempi sul giro fatti a pista libera dimostrano chiaramente. Ma il brasiliano chiude in posizione 15 con ben due musetti sostituiti, un incidente al via e una penalizzazione post-gara di 20 secondi per eccesso di velocità in corsia box. Quando Massa si becca un weekend storto, purtroppo non ne esce. “E’ stata una gara orribile per me, in cui mi è successo davvero di tutto. Alla prima curva ho avuto un incidente che mi ha messo fuori gioco nella lotta per le prime posizioni – ha spiegato – La macchina oggi era molto buona, come sempre accade in gara rispetto alla qualifica. Poi ho sempre avuto tanto traffico e, quando ero almeno riuscito a risalire in zona punti, c’è stato il nuovo contatto, stavolta con Michael e anche l’obiettivo minimo è sfumato”.

A Chris Dyer spetta il compito di tirare le somme: Da una parte c’è la soddisfazione per la prestazione che abbiamo fatto vedere oggi, dall’altra il dispiacere per un risultato inferiore a quello che potevamo ottenere. Avevamo tutti gli elementi al posto giusto per vincere: la velocità della macchina, la migliore scelta strategica in termini di gomme, la qualità del lavoro della squadra ai pit-stop. Purtroppo, un paio di episodi sfavorevoli ci sono costati il successo”, ha ricordato il tecnico australiano.

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