Vincere la prima gara della stagione assicura il titolo mondiale all’80 per cento. Fernando Alonso, vincitore del Gran Premio del Bahrain che ha aperto la stagione 2010 di Formula 1, può dormire sonni tranquilli. Secondo una statistica, infatti, trionfare al primo appuntamento significa mettersi in bacheca la vittoria finale. Stando ai numeri degli ultimi dieci anni di F.1, infatti, i piloti che finora hanno centrato il mondiale vincendo la prima gara sono ben 5: Michael Schumacher, Fernando Alonso, Kimi Raikkonen, Lewis Hamilton e Jenson Button. Solo David Coulthard (2003) e Giancarlo Fisichella (2005) sono gli unici piloti ad aver vinto il primo Gran Premio della stagione senza poi riuscire a conquistare il mondiale piloti. E dando uno sguardo all’intera storia della F.1 (che in Bahrain ha inaugurato la stagione numero 60), sono addirittura 31 le occasioni in cui ricorre la regola secondo la quale a vincere il mondiale sarebbe il pilota che si ritrova sul gradino più alto del podio al primo appuntamento. Se poi si limita la ricerca agli ultimi 20 anni, allora si scopre che sono ben 16 i vincitori del mondiale a rispettare questa regola. In testa c’è Michael Schumacher i cui sette titoli sono figli di ben sei vittorie all’esordio stagionale; poi c’è Ayrton Senna che ha conquistato tre mondiali vincendo due volte la prima gara. Infine anche Fangio rispetta la regola, visto che i suoi cinque titoli iridati sono arrivato dopo il trionfo al primo appuntamento dell’anno. Insomma, Fernando Alonso, vincendo in Bahrain davanti al compagno di squadra Felipe Massa si è già messo in tasca una bella fetta di mondiale. Almeno secondo la statistica. Ma, si sa, i numeri non mentono – quasi – mai. Ricordate il nostro pronostico “statistico” prima della gara nel deserto? Avevamo scoperto che l’accoppiata Alonso-Ferrari aveva l’86 per cento di possibilità di vincere. E alla fine lo spagnolo ha trionfato (anche se il destino ha dato una bella mano fermando la Red Bull di Vettel). Adesso le possibilità di vincere per Alonso sono “scese” a 80 per cento. Che certo non è un numero così basso…