Per un amore che inizia, uno ormai finito. Kimi Raikkonen ha lasciato la Ferrari sbattendo la porta: poca riconoscenza per uno che al debutto con la Rossa ha portato a Maranello il titolo mondiale piloti. Poco rispetto per un ragazzo che non è mai riuscito a trovare il giusto feeling con il team: da una parte la mediterranea Ferrari, dall’altra l’algido finlandese che alla fine ha lasciato il posto allo spagnolo Fernando Alonso e ha preferito tornare sulla neve con i rally. Dopo mesi di silenzio, Raikkonen è tornato a parlare, ma non accennategli neppure lontanamente alla Formula 1, perché non ne vuole più sentire parlare. “Ho voluto cambiare, mi piaceva l’idea di continuare nei rally dopo le tre prove che ho corso lo scorso anno – ha dichiarato l’ex ferrarista –. Non ho buttato via l’esperienza in F.1, perché ho corso per tanti anni, ma adesso voglio concentrarmi nella nuova disciplina”. Rispetto al grande Circus, quello dei rally è un ambiente molto più tranquillo e questo non lascia Raikkonen al riparo dalle critiche dei suoi detrattori che lo accusano di non essere stato in grado di far fronte alle pressioni. Lo scorso anno la F60 ha avuto parecchi problemi (non certo per colpa del finlandese), ma Raikkonen ha saputo mettersi in evidenza solo dopo l’uscita di scena di Felipe Massa, quasi a confermare che la sfida interna lo danneggiava psicologicamente. “I piloti sono più aperti e socievoli rispetto alla F.1 – ha aggiunto l’ex pilota del Cavallino –. Per ora ho buoni contatti con Makinen, ma lo scorso weekend sono stato insieme a Sordo”. Raikkonen si trova finalemente a suo agio e l’idea di ritornare in Formula 1 non lo sfiora: “Adesso sto bene, l’ipotesi che sia solo una parentesi è un’invenzione della gente. Per il momento non voglio pensare ad altro che al rally e non ho ancora preso decisioni sul futuro”. E a conferma che il suo rapporto con la F.1 è definitivamente chiuso, c’è la sibillina risposta quando gli si domanda di Schumacher e Alonso: “Ho letto del ritorno di Schumi, ma non m’interessa, questa è la verità. Alonso? È meglio che chiediate alla sua squadra, non a me”.
