Chiamatelo Ross Brawn il fortunato. Ma anche Ross la volpe. Insomma, chiamatelo come vi pare, perché tanto lui vince sempre. Dopo aver trionfato come tecnico della Renault e della Ferrari, Brawn si è tolto la soddisfazione di mettere in piedi una scuderia tutta sua, di vincere il titolo costruttori e quello piloti nel 2009, d’ingaggiare Michael Schumacher e di cedere tutto alla Mercedes, rimanendo a capo del progetto. Per Brawn il 2009 è stato un anno eccezionale, la giusta ricompensa per una carriera costellata di successi. Domani finalmente le monoposto faranno la loro prima apparizione e finalmente sapremo chi ha fatto sul serio e chi invece è ancora in ritardo. Sicuramente l’ex tecnico della Ferrari avrà un alleato in più, la Mercedes, che già nella scorsa stagione forniva i motori alla sua Brawn Gp. “La partnership è iniziata lo scorso anno a dicembre, quando hanno deciso di fornirci i motori per la stagione – ha dichiarato Brawn –. Ci hanno aiutato durante i momenti difficili, quando ancora non sapevamo che futuro potesse avere il nostro team. Ho iniziato una lunga trattativa con Norbert Haug e poi alla fine della stagione è arrivato l’accordo definitivo”. Ma la novità più attesa per domani è il ritorno in pista di Michael Schumacher che in estate era stato vicinissimo a sederci ancora al volante della Ferrari in sostituzione di Felipe Massa: “Ho visto che Micheal era entusiasta di poter tornare a guidare al posto di Felipe – confessa il boss dell’ex Brawn Gp –. Sapevo che la passione non era scomparsa: noi abbiamo provato a tenere Button, ma quando la sua decisione è diventata chiara, allora ho iniziato a parlare con Michael. Ha voluto prendersi qualche giorno per capire se davvero fosse intenzionato a tornare in F.1 e poi voleva sapere se i problemi che lo avevano fermato in estate si sarebbero potuti risolvere. Abbiamo lavorato un mese per cercare la soluzione e alla fine di novembre ho passato le mie vacanze al telefono per convincerlo. E per Natale è arrivato il regalo”. E magari alla fine della stagione ne arriverà anche un altro. O magari addirittura due. Stipiscici ancora, grande Ross.