New York 2008: Saleen S5S Raptor

90803200101m.jpg

A prima vista si potrebbe pensare che questa vettura sia italiana, molto simile ad una Lamborghini o addirittura ad una Ferrari. Questa supercar invece è americana al 100% si chiama Saleen S5S Raptor, e ha debuttato proprio in questi giorni in occasione del Salone dell’auto di New York.

Notevolmente più ammorbidita rispetto alla precedente Saleen S7, la S5S Raptor offre linee pulite, una superficie vetrata molto ampia, che si estende anche sul tetto, e caratteristiche da vera e propria supercar.

Il cuore della S5S Raptor è un nuovo V8 sovralimentato da 5,0 litri con una potenza di 650 cavalli, alimentato ad etanolo. Saleen ha scelto appositamente un motore con alimentazione ad etanolo in parte prendendo spunto dal mondo delle corse, ma anche tenendo in considerazione una riduzione delle emissioni e una futura indipendenza dal petrolio.


9080320010mini1l.jpg

Il motore è abbinato ad un cambio manuale a sei velocità ma, per chi lo desidera, è possibile richiedere un ottimo e pratico cambio sequenziale; cerchi notevoli da 20 pollici in alluminio forgiato e finiture in fibra di carbonio completano la dotazione sportiva di S5S Raptor.

Purtroppo la produzione di questa supercar è ancora lontana, Saleen infatti afferma che la supercar S5S Raptor potrebbe essere sulla strada tra circa due anni ad un costo stimato di 185.000 dollari.

3 commenti su “New York 2008: Saleen S5S Raptor”

  1. Uhm, premesso che ormai le linee delle auto sono sempre quelle, utilizzate e riprese da tutti, mi ricorda il taglio dei fari dell’ultima lambo, ma apperte quello, tra fiancata frontale e soprattutto retro non le somigli + d tanto.

    Dopo di ciò, ricordo che è sempre una supercar e in quanto tale soggetta a studi aerodinamico come le altre supercar.

    Rispondi
  2. insomma, un po’ ispirata lo è.. ma, d’altronde, sembra sia l’unica maniera per liberarsi delle solite, belle e aggressive ma superate e sempre uguali, linee dello stile americano applicato alle vetture sportive

    Rispondi
  3. avete ragione…l’ispirazione come gia’ detto c’e’, ma lo stile italiano si riconosce sempre….ad esempio il posteriore non ha niente a che vedere con lo stile made in Italy!!

    Rispondi

Lascia un commento