Raikkonen, tra il commiato alla Ferrari e i complimenti a Button: “Jenson, so cosa provi! Nel 2009 non siamo stati competitivi”

raikkonen-ferrariIl commiato di Kimi Raikkonen da pilota ufficiale di una monoposto Ferrari avverrà in maniera definitiva tra due domeniche, in concomitanza con l’ultimo appuntamento di stagione della Formula Uno ad Abu Dhabi. L’annata del finlandese non è di quelle da incorniciare, anche se va fatto un distinguo importante: il suo contributo non è mai venuto meno, anzi.

Raikkonen è riuscito con successo a tirar fuori il massimo in ogni circostanza da una vettura per nulla competitiva quale è stata la monoposto di Maranello: evidente il ritardo della vettura 2009 su cui il Cavallino ha smesso di attuare modifiche e ricerche da metà stagione, quando il ritardio dalle prime in graduatoria – Brawn Gp, Red Bull – era oramai incolmabile. Sesto nell’ultimo Gp di Interlagos, il finlandese, e sesto anche nella classifica generale, con un bottino di 48 punti totali.

La posizione può essere ulteriormente migliorata ad Abu Dhabi perchè la matematica dice che lui e Lewis Hamilton si giocheranno la quinta piazza nell’ultima gara utile: un punto a vantaggio dell’inglese divide i due, che non hanno tuttavia alcuna possibilità di raggiungere chi sta loro davanti, ovvero Mark Webber, sicuro del quarto posto. Dopo i verdetti sanciti dalla gara brasiliana, anche Raikkonen non ha voluto mancare nella lista di coloro che hanno reso omaggio al neo campione del Mondo, Jenson Button. Ha utilizzato il proprio sito personale, lui che campione del Mondo lo è stato nel 2007 e che conosce ogni sensazione conseguente alla conquista del titolo:

“Prima di tutto voglio fare le mie congratulazioni a Jenson per la conquista del campionato: so come si sente adesso. Ha fatto un bell’inizio di stagione, vincendo sei gare su sette mentre la seconda parte è stata molto difficile per lui: però i campionati si decidono con i punti raccolti da marzo in avanti e lui ne ha fatti più di tutti. Quest’anno non abbiamo avuto la possibilità di lottare per il mondiale. Non avevamo la prestazione per poter lottare per la vittoria in ogni gara. Come ci attendevamo, anche in Brasile abbiamo avuto un weekend difficile ma, senza quanto accaduto nel primo giro della gara, sarei potuto salire sul podio. Nelle libere del venerdì abbiamo avuto qualche problema di graining ma poi siamo riusciti a migliorare il bilanciamento della vettura, tanto che in gara i miei tempi sul giro erano competitivi. Quando piove, le qualifiche diventano una vera lotteria. Noi eravamo molto veloci con le gomme da bagnato estremo, tanto che in quelle condizioni ero sempre fra i primi tre. Poi, con le intermedie, abbiamo perso un pò di grip e per me si è fatta più dura. Sono comunque riuscito a piazzarmi al quinto posto, il che mi metteva in una buona posizione per la gara. Ho fatto una grande partenza, sfruttando anche il fatto che avevo le gomme soft mentre i piloti attorno a me avevano le dure. Sono uscito bene dalla curva 3 e ho cercato l’attacco su Webber sfruttando il KERS: lui ha cambiato bruscamente direzione e prima ancora che me ne rendessi conto mi sono ritrovato con due ruote sull’erba e con l’ala anteriore danneggiata. Tutte le mie speranze di finire fra i primi tre sono sparite in quel momento”.

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