Jenson Button si è laureato campione del Mondo di Formula 1 con una gara di anticipo. Gli è bastato il quinto posto a Interlagos per mettere a tacere tutti coloro – leggi Bernie Ecclestone in primis – che si auguravano un finale di annata con i verdetti decisivi all’ultimo appuntamento di Abu Dhabi. L’inglese è l’espressione della felicità: quei 29 secondi di distacco accumulati dal primo al trgauardo, il pilota Red Bull Mark Webber, non gli danno oggi alcun peso.
Quel che conta è che Sebastian Vettel lo preceda di una misera posizione (ha guadagnato un punto rispetto all’inglese, quindi matematicamente tagliato fuori da ogni possibile rincorsa) e che Rubens Barrichello, a cui era capitata la grande opportunità di giornata grazie alla pole position di ieri, gli stia dietro di tre posizioni (il brasiliano ha chiuso all’ottavo posto a oltre 16 secondi da Button). Altro che pressione, altro che inesperienza.
Il grido di trionfo e giubilo del 29enne britannico è lo stesso che celebra gli attimi indelebili di ciascun protagonista del mondo dello sport. Un banalissimo ed enorme, per efficacia,
“Campione del Mondo”.
Lo stesso che ci porta alla memoria i trionfi calcistici della Nazionale italiana raccontati dalla storica voce di Nando Martellini.
“Sono campione del mondo”.
Quattro parole per festeggiare l’impresa di una vita. Cercata e attesa fino ad oggi, la stessa che giustifica una carriera, anni di sacrifici, scelte difficili: la stessa che vale, sicuro come l’oro, la vita stessa. Button nasce a Frome, in Gran Bretagna il 19 gennaio 1980. Nel 2000 debutta in F.1 con la Williams. Dieci anni in F1. Ora l’apice.
Arriva un trionfo inaspettato e sorprendente: non ci avrebbe scommesso nessuno, ad inizio anno. Ci avrebbero puntato tutti a metà stagione, quando il divario dell’inglese era a tal punto enorme da lasciare intendere che avrebbe fatto man bassa. Invece, proprio a metà stagione, un calo evidente sia di Button che della Brawn Gp hanno rimescolato le carte. A vantaggio di Rubens Barrichello, che è andato un po’ meglio del compagno di squadra, e di Sebastian Vettel, autore di una rimonta da applausi (e a 22 anni ha margini di miglioramento e vittorie enormi).
Ancora Button:
“La partenza è stata incredibile, un grandissimo caos. Rubens avrebbe potuto fare meglio ma non è stato così e sono caampione del mondo. Mi sono accorto che i giapponesi sono difficili da superare. E’ stata una stagione molto interessante, anche se nella seconda metà ho sofferto, questa gara è stata la migliore dell’anno”.
Gli fa eco Ross Brawn che chiude il 2009 con un bilancio a dir poco perfetto: Brawn Gp prima nella classifica costruttori, Button e Barrichello rispettivamente primo e terzo in classifica piloti:
“Ce lo siamo meritati, ci siamo riusciti. Ci vorrà del tempo per capire quello che abbiamo fatto. Devo dire che abbiamo avuto qualche problema solo nelle qualifiche, ma per il resto siamo andati molto forte”.
Jenson sei un grande. Sono contento. Alla faccia di Ferrari e McLaren!!!!!!!