Torna a farsi sentire Giancarlo Minardi, e lo fa attraverso il nuovo portale Minardi.it, aperto da pochi giorni. Nell’intervista pubblicata Giancarlo fa una panoramica approfondita del campionato di Formula 1 che sta per prendere il via a Melbourne, tra due settimane.
Innanzitutto si esprime sulle forze in campo: “Sicuramente chi vince e cambia poco è avvantaggiato e per questo vedo una Ferrari favorita. Poi a mio avviso anche i cambiamenti di regolamento potranno giovare alla scuderia del cavallino”.
Sarà fondamentale lavorare bene durante questi mesi e poi solo al primo gran premio inizieremo a vedere il vero potenziale di ciascun team. Anche la McLaren sta reagendo molto bene e anche quest’anno saranno nuovamente al vertice con Hamilton per lottare insieme alla Ferrari”.
Poi si sofferma sulla situazione dei piloti italiani: “Ormai quello dei nostri giovani piloti è un problema cronico. I giovani crescono nelle varie categorie propedeutiche, ma poi non riescono a fare il grande salto. Pantano e Liuzzi si sono proposti in Formula 1, ma poi non sono riusciti a rimanerci. Il problema fondamentale, a mio avviso, è che la Ferrari non ha un vivaio e un programma per i giovani piloti, diversamente da tutte le altre scuderia, a partire dalla Honda, Red Bull e la stessa Renault per citarne alcuni”.
“Inoltre, proprio in questi giorni, alcuni di questi team hanno stipulato degli accordi con dei campionati minori mettendo in palio come premio finale per i vincitori alcune giornate di test al volante della loro monoposto. Proprio questa politica ha permesso alla Formula 1 di svecchiarsi e di continuare a tenere alto l’interesse degli appassionati”.
Un accenno anche alla situazione dei piccoli team e della filosofia che la Minardi attuava in passato per sopravvivere: “La filosofia del Minardi Team era quella di essere indipendenti e costruttori. Pochi ma buoni e realizzare monoposto semplici. Noi eravamo in 120 persone e nonostante le poche disponibilità economiche riuscivamo a costruire il 70-75% dell’intero prodotto. Questo vuol dire esser costruttori“.
“La Minardi è stata una scuola per molti piloti, ingegneri e meccanici. Purtroppo noi abbiamo avuto sempre pochi soldi, ma la grande forza stava proprio nelle persone che lavoravano al suo interno, proveniente dall’asse Forlì – Modena, dove risiedono i migliori tecnici di tutto il mondo. Se mai dovessi ripartire da zero, lo stabilimento lo farei costruire nuovamente su quest’asse. Io personalmente sono contro alla vendita dei telai e il “clone” della macchine è stato sicuramente penalizzante”.
“Il mancato ingresso di David Richard e della sua Prodrive nel circus della F1 deve far pensare, perché si tratta di una persona che è cresciuta nel mondo del motorsport, diversamente dai team che si sono succeduti alla Jordan. Per chi non è abituato a questo ambiente è molto difficile rimanere a galla e non affondare negli elevati costi di gestione”.
Infine, parla dei progetti nei quali sarà impegnato nei prossimi giorni: “Il primo impegno ufficiale è stato lunedì 11 febbraio sul circuito di Varano per il debutto della nuova coppia Dallara – FIAT che darà vita al nuovo campionato di F.3 Italia e, ovviamente, sarò presente sul circuiti italiani in concomitanza con gli appuntamenti dei campionati Italiani”.
“Inoltre sarò ospite negli studios dell’emittente televisiva Tele1 Faenza ogni mercoledì sera dopo il week end della Formula 1 per commentare il gran premio durante la trasmissione “Speed”, mentre il giovedì sera sarò a “Conto alla rovescia” come opinionista”.