General Motors si avvia verso la bancarotta. Questa frase l’avrete letta circa un centinaio di volte negli ultimi periodi, ma questa volta vi possiamo assicurare che il suo significato è molto più profondo e radicato del solito.
E’ infatti scaduto il termine fissato dal Tesoro americano entro il quale i detentori di obbligazioni GM avrebbero potuto aderire all’offerta dell’amministrazione Obama: accettare la vendita degli asset buoni della compagnia in caso di crack ottenendo in cambio il 25% della società.
Il piano del governo sembrerebbe stato accettato dai creditori della “grande sorella” di Detroit (titolari del 50% del debito di quest’ultima, che ormai ammonta a 27 miliardi di dollari) e si profilerebbe quindi l’inevitabile ricorso alla bancarotta, in seguito alla quale la General Motors dovrebbe essere controllata al 72,5% dallo Stato, per il 17,5% dal sindacato United Auto Workers e per il 10% (che potrebbe diventare 25%) dai creditori aderenti all’offerta dell’amministrazione USA.