Montezemolo fa tabula rasa delle scelte del suo predecessore e nonostante il divorzio da Alonso sia stato avviato molto prima della sua reggenza, adesso le coincidenze sono troppe, visto che va via Mattiacci che aveva preso il posto di Domenicali, appena 7 mesi fa. Pronto Arrivabene.
Sergio Marchionne, da quando è diventato presidente della Ferrari, ci ha tenuto ad imporre il suo passo, a dare forma ad un Cavallino che gli somigliasse, fatto di conoscenza del settore, di agganci con i vertici, di versatilità. Via tutti coloro che hanno legato troppo la loro immagine a quella di Maranello.
Sembra che siano queste le intenzioni di Marchionne che dopo appena 7 mesi manda a casa con tanti ringraziamenti per il lavoro svolto anche Marco Mattiacci, il team principal della Ferrari che aveva preso il posto di Stefano Domenicali dopo le dimissioni di quest’ultimo.
Al posto di Mattiacci, è già stata pubblicata la notizia ufficiale, ci sarà Maurizio Arrivabene, ex dirigente di Philip Morris che ha avuto una fulminante carriera nel settore marketing per importanti aziende del calibro internazionale, già membro del board Juventus, fa parte anche di quello della F.1 Commission.
Maurizio Arrivabene ha 57 anni, è di origini bresciane ma vive a Losanna. Da oggi è il nuovo direttore generale della Gestione sportiva e Team principal della Ferrari. Il suo passato in Philip Morris gli sarà di aiuto in una realtà sportiva complessa e ora anche in forte crisi. Fino a questo momento ha avuto altri incarichi di responsabilità, nel 2007 e nel 2011 rispettivamente come Vice President of Marlboro Global Communication & Promotions for Philip Morris International e Vice President Consumer Channel Strategy and Event Marketing.
Su di lui Marchionne non ha dubbi e dichiara:
Abbiamo deciso di nominare Maurizio Arrivabene perché in questo momento abbiamo bisogno di una persona che conosca a fondo non solo la Ferrari, ma anche i meccanismi e i bisogni di questo sport. Maurizio ha un patrimonio di conoscenze unico perché da anni è stato veramente vicino alla scuderia e, come membro della F1 Commission, ha ben chiaro le sfide che ci attendono. Estremamente importante è l’esperienza manageriale che ha maturato finora, e che lo aiuterà a gestire e motivare la squadra.