Come nelle previsioni dei giorni scorsi, è stato un dominio completo dell’Audi alla 24 Ore di Le Mans. La casa automobilistica tedesca riesce a piazzare tre sue auto al primo, secondo e terzo gradino del podio.
La più grande vittoria per la casa dei quattro cerchi arriva però dal fatto che la vettura più rapida, la E-Tron numero 4 che ha vinto la gara, è una ibrida. Infatti non era mai capitato nella storia della mitica corsa francese che è giunta all’ottantesima edizione che vincesse un’auto a doppia alimentazione.
Sul podio dunque finiscono il francese Benoit Treluyer, lo svizzero Marcel Faessler ed il tedesco André Lotterer, mentre c’è un pizzico di Italia comunque visto che Capello e Bonanomi erano presenti rispettivamente nel secondo e terzo trio. Più precisamente la seconda Audi era la R18 n. 2 guidata da Kristensen-Capello-McNish e la terza era una R18 ultra con al volante Jarvis-Bonanomi-Rockenfeller.
IL RACCONTO DELLA GARA – Nonostante il podio finale parli tutto tedesco, la gara non è stata così agevole per le Audi come può sembrare. Per ben 5 ore infatti la Toyota Hybrid ha comandato la gara, ma l’incidente di cui vi abbiamo parlato poco fa stravolge la graduatoria. Il pilota della Toyota Davidson infatti arriva a tutta velocità dietro la Ferrari 458 di Perazzini che non gli lascia spazio e la collisione è inevitabile. Davidson ha la peggio con due vertebre fratturate, Perazzini per fortuna esce illeso. Ma la sfortuna della Toyota non finisce qui. Si auto-mette in fuorigioco quando, all’uscita della safety car, Nakajima tenta di riprendere la prima posizione, ma si scontra con la Bat-Mobile, la Nissan Delta Wing, e così è costretto prima a rientrare ai box e poi al ritiro.
A quel punto manca ancora metà gara, ma per l’Audi non ci sono più ostacoli. L’unica Toyota rimasta in gara, la Lola B12/60 Coupe, dovrà accontentarsi della quarta posizione, seguita da un’altra Audi.
Photo Credits | Getty Images