Oramai è ufficiale: dopo le indiscrezioni fatte trapelare dal quotidiano spagnolo “As”, Flavio Briatore ha lasciato il suo incarico in Renault (assieme al direttore tecnico Pat Symonds, ndr) e si è concesso sulle pagine del Daily Mirror in quella che è a tutti gli effetti un’intervista volta a chiarire la situazione.
Per gli inglesi, il caso ha preso la denominazione di “crashgate” e rimanda a ciò che accadde nel corso del Gp di Singapore dello scorso anno (Piquet jr. ha confessato di aver assecondato la squadra ed essere incapèpato in un incidente volontario al fine di favorire Fernando Alonso).
Nelle parole del manager italiano, tutta la verità secondo Flavio Briatore.
“Sto cercando di salvare la squadra (assumendosi ogni responsabilità diretta, ndr) perché è mio dovere farlo”.
Con l’allontanamento dei due, il team Renault eviterà provvedimenti disciplinari ed eventuali squalifiche ma, con ogni probabilità, non riuscirà a far nulla rispetto ad una paventata sanzione pecuniaria (la cifra di cui si parla nell’entourage della Formula 1 è di 55 milioni di euro).
Ancora, il Sun non scarta l’ipotesi di eventuali rivendicazioni da parte della scuderia francese contro Briatore lasciando intendere che, per gli stessi motivi di opportunità, non sarebbe da scartare neppure l’ipotesi di dimissioni dal Queens Park Rangers, squadra di seconda divisione inglese di cui è co-proprietario.
Intanto, la scuderia francese, per bocca del presidente del team Patrick Pelata, rilascia la prima dichiarazione ufficiale e fa sapere che fa sapere che tanto la bufera quanto le dimissioni sono
“un duro colpo per la Renault. A creare questa situazione e’ stato un errore professionale e quando si fanno errori si viene puniti. Piquet jr ha già lasciato, cosi’ come Pat Symonds. Flavio Briatore si è considerato moralmente responsabile e ha rassegnato le dimissioni”.
Giungono, infine, le prime indiscrezioni rispetto al sostituto di Briatore: da più fonti, prima tra tutte l’Equipe, si fa con insistenza il nome di Alain Prost, il quale sottolinea: “Ne sarei onorato, ma nessun dirigente della Renault mi ha contattato”.
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